Chi è affetto da diabete deve prestare particolare attenzione alla propria dieta alimentare, che prevede un’accurata selezione di frutta, verdure e alimenti adeguati per evitare i picchi glicemici e tutti gli effetti collaterali del caso.
Il piano alimentare è stabilito, ovviamente, da un professionista (un dietologo, un nutrizionista) che si basa sulla severità con la quale la malattia si manifesta; di conseguenza, la dieta corretta è quella personalizzata e, quindi, realizzata tenendo conto delle specifiche caratteristiche ed esigenze del singolo paziente.
I criteri da seguire per stilare una dieta per il diabete sono spesso difficili da combinare tra loro ma, una volta trovato il giusto compromesso, bisogna stabilire le frequenze di consumo e le porzioni alimentari sulla base del fabbisogno giornaliero del soggetto.
Tendenzialmente, un piano alimentare appositamente ideato per un paziente diabetico predilige alimenti con un basso o moderato indice glicemico, caratterizzati in particolare da:
- un carico glicemico minore;
- una quantità maggiore di fibra alimentare.
Ciò che può destare qualche dubbio riguarda la scelta di frutta e verdura: si possono consumare? Se sì, in quali quantità? Esistono varietà che bisogna assolutamente evitare?
Diabete e frutta
La frutta è tra gli alimenti che ben si prestano a un semplice spuntino, così come a rendere un pasto perfettamente equilibrato. Contiene vitamine, minerali e fibre, queste ultime indispensabili per rallentare l’assorbimento dello zucchero nel sangue.
Tuttavia, alcuni frutti contengono molto zucchero, il che può provocare picchi glicemici fastidiosi e pericolosi; pertanto, è necessario fare delle rinunce e optare per altre tipologie disponibili. In questo, lo specialista si rivela molto utile, perché può suggerire una lista della frutta consentita e di quella da assumere con moderazione specificando, al contempo, le quantità adatte.
Frutta da evitare
A prescindere dalla presenza della patologia, anche un soggetto diabetico deve continuare ad assumere frutta quotidianamente, tenendo però conto di quella ad alto contenuto di zucchero, come:
- anguria;
- datteri secchi;
- ananas;
- banane troppo mature.
Questi frutti dovrebbero essere mangiati con estrema moderazione in caso di diabete, cercando di preferire delle alternative con un punteggio Ig medio-basso. Attenzione anche a cachi, uva e fichi: essendo zuccherini, è sempre meglio consumarli in modo limitato.
Per quanto riguarda le porzioni, invece, chi soffre di diabete dovrebbe assumere 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, a patto che ogni porzione non contenga più di 15 grammi di carboidrati. Questo perché la quantità totale di carboidrati di qualsiasi alimento (cioè il suo carico glicemico) è molto spesso più importante della qualità (cioè del suo indice glicemico).
Diabete e verdure
Una dieta alimentare appositamente realizzata per un soggetto diabetico deve tenere conto anche della verdura e, più in generale, dei contorni. Spesso si tende a pensare che si possa anche esagerare con insalate e ortaggi ma, in presenza di una patologia, è sempre opportuno tenere conto dei principi nutritivi contenuti all’interno e agire di conseguenza.
Verdure da evitare
Chi è affetto da diabete non deve rinunciare alle verdure, ma semplicemente limitarne le quantità se si tratta di prodotti con Ig elevato e bilanciarle all’interno di ogni singolo pasto. In ogni caso, le verdure da mangiare con moderazione sono:
- patate e tuberi in generale, come le barbabietole;
- i legumi freschi, come piselli e fagioli, poiché ricchi di amido.
Questi alimenti possono essere una buona alternativa al pane o alla pasta. Se, invece, si vuole andare sul sicuro, le verdure con Ig basso e, quindi, consigliate sono:
- carciofi;
- asparagi;
- broccoli;
- cavolfiore;
- fagiolini;
- lattuga;
- melanzane;
- peperoni;
- spinaci;
- sedano.
In merito alle verdure bisogna prestare attenzione anche alla loro cottura: le carote, per esempio, hanno un Ig basso se consumate crude e un Ig alto se consumate cotte. Inoltre, è consigliato tenere conto anche:
- di altri nutrienti come proteine, vitamine, grassi e sali minerali;
- del contenuto di fibre e nitrati.
In quest’ultimo caso, infatti, entrambi gli elementi giocano ruoli fondamentali: le fibre contribuiscono alla riduzione della stitichezza, all’abbassamento del colesterolo cattivo e al mantenimento del peso corporeo; i nitrati, invece, si trovano naturalmente in molte verdure e sono in grado di ridurre la pressione sanguigna e di migliorare la circolazione.
Infine, se si desidera rendere la propria dieta alimentare ancora più sana, equilibrata e soprattutto completa, ci si può confrontare con il proprio medico per valutare l’assunzione di integratori alimentari che possano non solo compensare eventuali carenze nutritive, ma anche stimolare la circolazione e aiutare a tenere sotto controllo il colesterolo nel sangue.
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