Tra le infiammazioni dello stomaco e/o dell’intestino che causano maggiori disagi rientra indubbiamente la gastroenterite, che si contrae solitamente tramite un virus, un batterio o un fungo. Quando si ha a che fare con una gastroenterite virale acuta, quindi con una cosiddetta influenza intestinale, solitamente i sintomi scompaiono nell’arco di qualche giorno, ma è opportuno fare attenzione soprattutto alle proprie abitudini alimentari.

Per capire se si tratti o meno di influenza intestinale, si può fare riferimento al quadro sintomatologico che, in genere, comprende:

  • dolori addominali;
  • crampi addominali;
  • diarrea;
  • nausea;
  • vomito;
  • inappetenza;
  • febbre;
  • meteorismo;
  • malessere generale.

Nei casi più gravi, è possibile incorrere anche in disidratazione più o meno severa per via della continua perdita di liquidi tramite vomito e/o diarrea; questa condizione si può manifestare con:

  • implacabile senso di sete;
  • pelle secca;
  • bocca asciutta;
  • lingua secca e impastata;
  • occhi cerchiati;
  • stanchezza;
  • ipotensione;
  • tachicardia;
  • shock e insufficienza renale.

Nella maggior parte dei casi ci si riprende facilmente, completamente e senza dover ricorrere a trattamenti specifici; l’unico rischio risiede nella disidratazione che, però, può essere compensata assumendo un’adeguata quantità di acqua e sali minerali.

Al contempo, è molto importante fare attenzione a ciò che si mangia: molti alimenti possono ulteriormente aggravare la situazione, mentre altri possono invece favorire il ripristino della flora batterica intestinale, contenere la diarrea e fornire all’organismo gli elementi di cui ha bisogno per riprendersi del tutto.

Gastroenterite: cosa mangiare

Nella fase iniziale della gastroenterite, cioè quando si tende a perdere una grande quantità di liquidi, la regola fondamentale è di reintegrare subito l’acqua e i sali minerali persi. Per rendere la reidratazione più semplice, si possono assumere (oltre alla semplice acqua minerale) anche tè, tisane e brodo di pollo, carne o verdure.

Quando si riesce a tollerare i liquidi senza avvertire mal di pancia o altri disturbi, si può ricominciare a mangiare cibi solidi, in modo graduale e partendo con:

  • riso e pasta con olio e parmigiano;
  • pastina in brodo;
  • pesce e pollo al forno o al vapore;
  • uova alla coque;
  • verdure che facciano bene allo stomaco, come zucchine, patate, carote e zucca. Devono essere tutte cotte (preferibilmente a vapore), mentre
  • è sconsigliato mangiarle crude perché, essendo ricche di fibre, potrebbero favorire i movimenti intestinali;
  • mele cotte o grattugiate;
  • banane piccole e non troppo mature;
  • spremute di agrumi;
  • biscotti e cibi secchi come fette biscottate, crackers e pane tostato;
  • yogurt senza lattosio.

Al contempo, è possibile assumere (dopo aver sentito il parere del medico) appositi integratori alimentari per la digestione che, grazie al loro alto contenuto di sali minerali, possono favorire il ripristino del benessere intestinale.

gastroenterite alimentazione

Gastroenterite: cosa non mangiare

Se alcuni alimenti sono ben tollerati in presenza di gastroenterite e, anzi, possono contribuire alla guarigione, tanti altri devono essere categoricamente evitati. Qualche esempio:

  • cibi preconfezionati e già pronti;
  • cibi integrali;
  • cibi grassi;
  • spezie;
  • salse;
  • bevande gassate;
  • bevande alcoliche;
  • bevande a base di caffeina;
  • latte.

Il consiglio è di attendere la totale guarigione prima di reintrodurre questi cibi nella propria dieta alimentare e di sentire il parere del medico prima di ricominciare ad assumerli.

Gastroenterite: quali cibi evitare nel tempo?

Chi soffre di gastroenterite e, per ragioni fisiche, tende a esserne soggetto di frequente, dovrebbe seguire una dieta alimentare a lungo termine, in modo da rispettare le esigenze di stomaco/intestino ed evitare recidive. In particolare sono sconsigliati:

  • bevande zuccherate, perché rendono le feci più liquide;
  • succhi di frutta;
  • caffeina, dal potere diuretico e lassativo;
  • latte e derivati.

Infine, è opportuno riposare adeguatamente: la disidratazione comporta, nella maggior parte dei casi, spossatezza e indebolimento, che richiedono al fisico di fermarsi per tornare completamente in forze.

Come prevenire la gastroenterite

Le gastroenteriti virali si possono prevenire adottando misure igieniche personali e alimentari; la prima regola da osservare, infatti, consiste nel lavare accuratamente le mani con acqua e sapone dopo essere andati in bagno e prima di mangiare. Dopodiché, è essenziale evitare:

  • di condividere posate, bicchieri e asciugamani;
  • di entrare a contatto con le feci di un bambino con la gastroenterite e, nel caso, igienizzare le mani dopo aver cambiato il pannolino e disinfettare fasciatoio e altri oggetti utilizzati;
  • di mangiare alimenti poco cotti;
  • di lasciare il cibo fuori dal frigorifero a lungo;
  • di consumare, quando si è in viaggio (soprattutto all’estero), cibi e bevande acquistati da venditori ambulanti o ristoratori con scarsa igiene;
  • di assumere antibiotici se non necessari.

Durante i cambi di stagione e nei momenti di particolare stress, è possibile assumere fermenti lattici e altri integratori alimentari suggeriti dal proprio medico di fiducia per rinforzare le difese immunitarie di stomaco/intestino e prevenire la comparsa di fastidiose influenze intestinali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *