Il sonno è indispensabile per il recupero di corpo e mente dopo una lunga giornata, ma solo se di qualità; a volte, infatti, può essere difficile addormentarsi, così come possono essere frequenti i risvegli notturni per le cause più svariate, il che ostacola un riposo sufficiente e rigenerante.

Questa situazione potrebbe risultare familiare a tutti coloro che vengono bruscamente svegliati durante la notte da un fastidioso dolore lombare il quale, in genere, coinvolge anche il gluteo, la coscia e il polpaccio. In questi casi si ha a che fare con un’infiammazione del nervo sciatico, nota anche come lombosciatalgia, causata principalmente da una compressione del nervo sciatico a seguito di ernie, malattie degenerative, sovrappeso e/o stile di vita sedentario. La sindrome da compressione nervosa è molto frequente nelle donne in gravidanza e nelle persone che hanno superato i 50 anni di età.

Dormire bene quando si soffre di sciatica può essere particolarmente difficile, perché è un disturbo che favorisce l’insonnia e disturba il sonno; di conseguenza, trovare una posizione confortevole potrebbe essere complicato e, non riposando adeguatamente, il mattino dopo ci si sente inevitabilmente stanchi e stressati.

Sciatalgia: quale posizione migliore per dormire?

Per chi soffre di lombosciatalgia non esiste una sola posizione adatta per dormire meglio, poiché quella più confortevole dipende dalla causa dell’infiammazione. In ogni caso, esistono delle indicazioni di massima che vengono spesso fornite da medici e fisioterapisti ai pazienti affetti da questo disturbo. Scopriamole nel dettaglio.

Dormire sul fianco

Tra le posizioni maggiormente raccomandate in presenza di sciatalgia rientra quella sul fianco opposto a quello in cui si avverte dolore, stendendo le braccia lungo il corpo in modo da alleviare la pressione sul nervo interessato. Al contempo, è consigliato anche posizionare un cuscino rigido tra le ginocchia che allinea perfettamente fianchi, bacino e colonna vertebrale.

Dormire in posizione fetale

Una variante della posizione sul fianco prevede di tenere le ginocchia rannicchiate verso il petto, quindi in posizione fetale, sempre con l’aiuto di appositi cuscini per allargare gli spazi nella colonna. Questa soluzione è utile quando la sciatalgia è causata da un restringimento o da un’ernia del disco.

Dormire in posizione supina

In tanti riferiscono di trovare sollievo dormendo sulla schiena, in posizione supina, con la pancia rivolta verso l’alto. Tuttavia, per rispettare la curvatura naturale della schiena, è consigliato posizionare uno o più cuscini sotto le ginocchia.

Dormire in posizione prona

Un’ultima posizione è quella prona, cioè a pancia in giù. Solitamente è sconsigliato assumerla in presenza di infiammazione del nervo sciatico, ma sono tante le persone che si trovano comode in questo modo. Per evitare disagi e fastidi, può essere utile posizionare un cuscino sotto il bacino e il basso addome, così da favorire il corretto allineamento della colonna vertebrale.

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Come migliorare il sonno in presenza di lombosciatalgia?

Oltre ad assumere una posizione comoda, quando si soffre di lombosciatalgia può essere d’aiuto seguire una serie di buone abitudini che, a poco a poco, può alleviare il dolore e garantire un riposo tranquillo e sereno. Ecco i consigli principali:

  • scegliere un materasso di qualità: deve essere in grado di dare il giusto supporto a schiena, spalle e collo e, al contempo, di garantire la corretta postura della colonna vertebrale. Di solito, un materasso perde la sua funzionalità e la sua forma originaria dopo circa 10 anni, allo scadere dei quali è preferibile sostituirlo;
  • utilizzare cuscini extra: come già ampiamente suggerito, posizionare ulteriori cuscini tra le ginocchia, sotto il bacino o la schiena, può rivelarsi utile per garantire al corpo e alla colonna vertebrale una posizione del tutto naturale;
  • stendere i muscoli prima di dormire: per alleviare il dolore sciatico è possibile eseguire un leggero stretching o fare un bagno caldo per rilassare i muscoli e favorire l’addormentamento;
  • assumere integratori alimentari specifici: sempre concordati con il medico di base, possono essere utili sia per ridurre il dolore articolare, sia per conciliare l’addormentamento e prevenire i risvegli notturni;
  • limitare il consumo di alcol e caffeina: entrambi possono non solo aumentare il dolore, ma provocare insonnia e agitazione.

Tutto questo, ovviamente, deve essere eseguito sotto il costante monitoraggio del proprio medico, che sia quello di base o un fisioterapista, e solo nel caso in cui possa rivelarsi davvero utile alla propria condizione. Fare di testa propria, infatti, potrebbe peggiorare il problema e allungare i tempi di guarigione.

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  • favorire le naturali difese del nostro organismo.

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